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S&P500 e rialzo tassi: cosa aspettarsi.


I tassi di rendimento dei Treasury a 2 anni stanno schizzando a livelli che non si vedevano da quasi 15 anni. Questa non è una buona notizia per i mercati azionari Usa, che dopo anni di crescita dovuta "anche" alla mancanza di rendimenti alternativi, si trova con tassi superiori al 4% sul breve termine e con prospettive di ulteriori rialzi da parte della Fed per quanto riguarda i tassi di interesse di riferimento. Il grafico ci mostra il comportamento dell''indice S&P500 in scenari simili verificatisi nel corso degli ultimi 25 anni: il rialzo dei tassi di rendimento dei Treasury a 2 anni (1998-2000/2004-2006/2016-2018) ha sempre portato ad importanti e durature correzioni dell'indice, che successivamente ha impiegato parecchi anni e necessitato di stimoli derivanti da politiche monetarie espansive per recuperare i livelli raggiunti nelle fasi di massimo rialzo. I tassi di rendimento dei titoli di stato americani rappresentano una solida alternativa agli utili attesi dalle aziende americane, utili che dovranno fare i conti con un potenziale rallentamento economico, un incremento di costi derivanti dalle tensioni salariali sul mercato del lavoro, dai maggiori costi delle materie prime e dal rialzo degli oneri finanziari derivanti dalla crescita dei tassi di interesse (che influiranno direttamente sul credito al consumo e sul mercato immobiliare). Appare altresì evidente che i trend rialzisti sono sempre partiti quando i tassi di interesse sul breve termine sono tornati sotto i 2 punti percentuali. Saranno dunque mesi complessi quelli che attendono i mercati azionari globali.

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