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Il dovere di consulenza nel rapporto bancario

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito che la Banca è tenuta al rispetto della diligenza professionale e al conseguente obbligo di informare immediatamente il mandante delle circostanze sopravvenute che incidono sul mandato. Nella fattispecie, una cliente aveva contestato alla Banca di non esser stata informata in merito all'incompleta compilazione del modulo F24, che aveva comportato, successivamente, la notifica di una cartella di pagamento. "Come nel rapporto di mandato, il dipendente della Banca avrebbe dovuto verificare la mancata compilazione di alcuni campi del modello F24. La comunicazione alla cliente dell’errore era avvenuta solo con la ricezione da parte della cliente dell'estratto conto trimestrale, ben oltre la data in cui si doveva effettuare il pagamento dell'imposta, provocando così l'emissione della cartella di pagamento da parte dell'Agenzia delle Entrate." Per la Cassazione il mandato prevede l'adempimento "degli atti per i quali il mandato stesso è stato conferito, ma anche degli atti preparatori e strumentali, nonché di quelli ulteriori che, dei primi, costituiscano il necessario complemento, e comporta altresì il dovere di informare tempestivamente il mandante della eventuale mancanza o inidoneità dei documenti occorrenti all'esatto espletamento dell'incarico." La Cassazione pertanto ribadisce ancora una volta, il dovere di consulenza dell’istituto bancario che, nella sua qualità di intermediario qualificato, deve adempiere agli obblighi informativi impostigli dal Testo Unico Bancario.


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