top of page
  • Immagine del redattoreLuca Baj

Coronavirus, il blocco costa circa 100 miliardi al mese

Un costo eccessivo genera il blocco delle attività che arriva a costare tra gli 85 e i 100 miliardi di euro ogni mese. Solo il 42% delle attività sta svolgendo ancora l’attività mentre per il restante o sono ferme o lavorano in parte. Secondo il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, la chiusura dell’economia italiana sta creando un forte impatto e si va verso un crollo del Pil del 60-70% nei mesi di blocco delle attività economiche, anche perché molte di quelle consentite sono penalizzate in modo fortissimo, nei consumi e nella domanda. Inoltre, Il Consiglio dei Commercialisti ha calcolato il Pil per attività chiuse/aperte così come di seguito: Pil delle attività economiche chiuse (totale imprese 615.260 – valore Pil 34,42%), Pil delle attività economiche parzialmente consentite (totale imprese 418.120 – valore Pil 23,39%), Pil delle attività economiche consentite (totale imprese 754.286 – valore Pil 42,19%) dove dei 1.787 miliardi di euro di Pil 2019, 754 miliardi sono riconducibili ad attività di settori economici giudicati essenziali, 615 miliardi sono riconducibili ad attività di settori economici chiusi, 418 miliardi sono riconducibili ad attività di settori economici parzialmente chiusi. Cifre che fanno comprendere perché un periodo di lockdown superiore a due mesi avrebbe impatti a due cifre a fine anno, per cui servono provvedimenti che partano dalla consapevolezza di questi numeri e che siano connotati da un coraggio e una capacità di visione conclude il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.