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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Amara, condivisibile, realistica: l'opinione del Signor Chiunque.

“Guardi che la colpa della situazione italiana non è dei politici. Le persone che stanno male c'erano anche 3 mesi fà, ma erano distanti, nel senso fisico, e quindi nessuno o troppo pochi di tutti quelli che oggi si sentono colpiti e sono pronti a rimboccarsi le maniche si sentivano minimamente interessati alle loro sofferenze. Questo è un paese che ha costruito in 75 anni il suo destino: i politici che oggi ci ritroviamo sono figli dei politici degli anni 70 ed 80, il sistema economico inesistente è figlio dell'egoismo con cui sono cresciute intere generazioni. L'assistenzialismo è frutto del menefreghismo di chi ha colto un’opportunità nel beneficiare di risorse immeritate e non prodotte senza comprendere come questo avesse come fine naturale la mancanza di un futuro per le generazioni successive. Gli italiani sono un popolo diviso, opportunista, molto poco propenso al sacrifico. L'idea che si sono fatti dall'estero è quella che abbiamo trasmesso. Nemmeno quella è calata dall'alto, come si può pensare di fare la vittima in eterno? Il nostro sistema economico e finanziario non è in grado di reggere una crisi prolungata come quella che sta per arrivare (e lo sta dimostrando). Perché è insano. Nessuno ha investito sul futuro delle generazioni successive alla propria da oltre 75 anni. Le parole, belle moralmente ed eticamente, devono essere seguite da fatti concreti per non rimanere vuote. Il modello su cui sono stati costruiti i sistemi sociali di molti paesi occidentali, è incapace di autosostenersi. E quindi sparirà, per come lo conosciamo, facendo pagare il prezzo degli eccessi alle generazioni degli ultimi 30 anni. Su questo non c'è dubbio. Le soluzioni artificiali che le autorità economiche e finanziarie stanno mettendo in piedi, servono a salvare il sano e rimandare le implosioni. Ma restano soluzioni artificiali, le cui conseguenze accentueranno la gravità delle prossime crisi, così come quelle messe in piedi dal 2008 hanno accelerato la criticità di questa. Oggi non si salva più capra e cavoli, Draghi se e quando arriverà farà delle scelte gravi, come quelle che vengono fatte nei sistemi che sono in grado di rigenerarsi. Quello che non sta in piedi deve affondare, o affonderà tutta la baracca. Leggere va bene, ma quello che si impara dovrebbe essere usato per guardare al futuro, non solo al passato. I modelli che non funzionano vanno cambiati. A costo di sacrificare parte di quanto ottenuto. Altrimenti i risultati non cambiano. Questo è quello che ha portato questo paese in queste condizioni: mancanza di oggettività, di autocritica, di capacità di staccarsi dalle proprie convinzioni, culturali, etiche, morali, religiose. La strada percorsa è la medesima, sbagliata, da decenni. E quindi il risultato è il medesimo, sbagliato, in costante peggioramento, etico, morale, economico, politico e finanziario. A questo punto quello che ho imparato da questo popolo storicamente coerente, e per questo bravissimo nel farlo, è: ognuno pensi al proprio c...” Le mulattiere consentono ai muli di arrivare sempre allo stesso posto senza mai alzare lo sguardo e vedere dove sono diretti e cosa li circonda: chissà se prima o dopo il popolo italiano cambierà strada.

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