Italia, popolazione in calo e di più nel Mezzogiorno
Diminuisce la popolazione al 1° gennaio 2020. I residenti sono 60 milioni 317mila, 116mila in meno rispetto al 2018. Rallentano anche i flussi migratori con l’estero a +143mila, 32mila in meno rispetto al 2018, con 307mila iscrizioni e 164mila cancellazioni. Il numero medio di figli per ogni donna è 1,29, mentre aumenta la speranza di vita alla nascita per le donne a 85,3 anni e gli uomini sfiorano gli 81 anni. In crescita demografica solo alcune regioni del Nord mentre il calo della popolazione si concentra prevalentemente nel Mezzogiorno (-6,3 per mille) e in misura inferiore nel Centro (-2,2 per mille). Il processo di crescita della popolazione nel Nord è +1,4 per mille. Lo sviluppo demografico più importante si è registrato nelle Province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente con tassi di variazione pari a +5 e +3,6 per mille. Rilevante anche l’incremento di popolazione in Lombardia (+3,4 per mille) ed Emilia-Romagna (+2,8). Sono 55 milioni i cittadini italiani residenti, mentre gli stranieri sono 5 milioni 382mila gli stranieri. Le regioni dove più forte è l’incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti sono l’Emilia Romagna (12,6%), la Lombardia (12,1%) e il Lazio (11,7%). Si vive più a lungo nel Nord-est Il rallentamento dei ritmi di crescita della speranza di vita non pregiudica comunque l’evidenza che vede l’Italia tra i Paesi a elevata longevità, in grado di segnare ogni anno nuovi record di sopravvivenza, quali quelli riscontrati nel 2019.