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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Blockchain e coronavisrus: partnership di successo


Secondo Un docente dell'Università di Hong Kong, per contrastare a diffusione del coronavirus, sarebbe opportuno utilizzare al massimo a tecnologia blockchain e tutte quelle strategie basate sull'intelligenza artificiale. Innanzitutto bisogna cambiare il modo di incanalare le donazioni agli enti benefici, annuncia Syren Johnstone, Direttore esecutivo del master in legge presso l'Università di Hong Kong. Alla base di questa incapacità ci sono scelte politiche sbagliate; Attualmente, infatti, sono solo cinque le stituzioni benefiche cinesi scelte dal governo che possono ricevere donazioni. Il ruolo della blockchain potrebbe essere fondamentale poiché consentirebbe di registrare e tracciare le donazioni in maniera estremamente trasparente, creando anche un grado di responsabilità elevato diminuendo i casi di cattiva gestione. Secondo Johnstone la soluzione al problema del coronavirus risiede in uno dei principi del moderno governo cinese: “il mercato dovrebbe poter svolgere un ruolo decisivo nell'allocazione delle risorse. Le riforme apportate in Cina alla proprietà pubblica, privata e mista dimostrano che le organizzazioni controllate in maniera centralizzata non hanno sviluppato nuovi sistemi gestionali e soluzioni ad un ritmo comparabile a quello dell'impresa privata”. I precedenti ci sono. Nel 2018 è stat istituita la Blockchain Charity Foundation che si occupa di accettare donazioni benefiche tramite blockchain. A ruota anche la Croce Rossa ha dichiarato che utilizzerà a blockchain per migliorare il sistema di distribuzione degli aiuti benefici.