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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Il Governo russo si dimette: nuova mossa di Putin?


Il Governo Russo si è dimesso. Il primo ministro russo Dimitri Medvedev ha rassegnato le dimissioni. L’annuncio è arrivato proprio poche ore dopo l’annuale discorso sullo stato della nazione pronunciato dal capo dello stato Vladimir Putin davanti alle Camere riunite, annunciando l’intenzione di modificare la Costituzione e di voler sottoporre tali modifiche a referendum popolare. Le modifiche assegnerebbero più poteri al Consiglio di Stato e al Parlamento, compreso quello di nominare il premier e i ministri. Le dimissioni dalla carica, spiega Medvedev, sono legate agli importanti emendamenti richiesti da Putin alla costituzione: “quando questi cambiamenti verranno adottati avranno effetti sull'intero equilibrio dei rami del potere esecutivo, legislativo e giudiziario del governo. In questo contesto, è ovvio che noi, in qualità di governo, dovremmo permettere al presidente del nostro Paese di prendere tutte le decisioni necessarie. Credo sia giusto che il governo della Federazione russa si dimetta in conformità con l'articolo 117 della Costituzione”. Putin, dopo le dimissioni e dopo aver invitato Medvedev a rimanere in carica fino alla composizione di un nuovo gabinetto, ha annunciato di volerlo nominare nuovo responsabile della sicurezza dello stato, carica creata ad hoc per il suo alleato. La carica di primo ministro è però già stata conferita a Mikhail Mishstin, capo dell'agenzia fiscale e verrà confermata domani dalla Duma. In molti si stanno chiedendo cosa ci sia dietro questa mossa inaspettata. Secondo diversi analisti, questo sarebbe il primo passo per permettere al leader russo di mantenere un ruolo al potere anche dopo il 2024, anno che segnerebbe la fine della sua leadership poiché si tratta del suo secondo mandato consecutivo. Altri ipotizzano che stia per iniziare il processo di successione. Altri ancora che possa diventare premier o ritagliarsi un nuovo ruolo istituzionale. Altri che potrebbe rimanere al potere come capo del governo, passando da un voto parlamentare. Insomma tutte ipotesi e quindi non resta che restare a guardare e attendere una nuova mossa.