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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Imprese che frodano lo Stato: 105 mrd di tasse non pagate


Ogni anno, il numero di imprese che falliscono o versano in amministrazioni straordinarie ancora in corso, cresce fino ad arrivare circa 13-15 mila. Sono però i dati dell’Agenzia delle Entrate ad essere impietosi. Infatti, su 161,7 miliardi di euro di domande di ammissione al passivo, finora il Fisco ha recuperato solo 2,6 miliardi, ovvero l’1,6%. C’è però un altro dato, consequenziale al primo, che spaventa ancora di più, ossia 105,7 miliardi di euro. Questa sono i crediti che il Fisco non è ancora riuscito ad incassare dalle prima citate società. A creare questi gap ci pensano quelle aziende che trascinano la crisi per fare in modo di svuotare nei più brevi tempi possibili l’azienda di ogni bene e nel frattempo smettono di versare Iva, imposte sui redditi, ritenute d’acconto, contributi previdenziali, tasse locali ecc. C’è però un altro fenomeno che si sta sviluppando negli ultimi anni e che contribuisce a destabilizzare l’economia ed è conosciuto con il nome di “dissesto di impresa di «terzo tipo»” (che riguardano in particolare modo cooperative o piccole srl). Roberto Fontana, sostituto procuratore nel dipartimento Crisi d’impresa della procura di Milano ha cercato di chiarire questo concetto spiegando che, queste, “sono società costituite apposta per durare uno-due anni, pianificando il non pagamento di imposte e contributi previdenziali”. Ma vediamo lo scherma utilizzato per ingannare il Fisco: il committente è spesso un soggetto internazionale affida gran parte della gestione a società esterne che si appoggiano su altre piccole società sprovviste di mezzi propri. Quest’ultime assumono tantissimi dipendenti a basso. Obbiettivo ultimo è quello di aggiudicarsi l’appalto a costi bassi per poi non versare né iva ne contributi previdenziali ai dipendenti ecc. dopo poco tempo i dipendenti vengono licenziati e riassunti da una nuova coop, gestita dagli stessi amministratori, dipendente dello stesso committente e così via, ricomincia lo schema.