Unicredit presenta il piano industriale: 8mila esuberi
Non sono più indiscrezioni, Unicredit ha presentato il nuovo piano industriale 2020-2023. Aò centro degli obiettivi ci sarà la riduzione del personale di circa 8.000 unità nell’arco temporale del piano e la chiusura di circa 500 sportelli in favore dell’ottimizzazione della rete di filiali. Ma non solo: il piano prevederò anche un vantaggio per gli azionisti con la distribuzione di circa 8 miliardi di euro, rappresentati da 2 miliardi dal riacquisto di azioni proprie (il cosiddetto Buyback) e gli ulteriori 6 miliardi da dividendi in contanti. Il piano prevede, inoltre, l’aumento degli utili a 5 miliardi in tre anni con una crescita aggregata dell’utile per azione pari a circa il 12%. Piano confermato dalle stesse parole del Ceo Jean Pierre Mustier, il quale ha dichiarato che preferiranno di gran lunga operazioni di buyback alle fusioni e via libera solo alle piccole acquisizioni bolt-on, ossia tutte quelle acquisizioni che permettano di aumentare il ricavato ampliando le capacità e le risorse del gruppo bancario. Il ceo ha anche aggiunto che “se ci saranno opportunità saranno piccole e probabilmente nel Centro Est Europa per completare la nostra presenza territoriale e con acquisizioni di portafogli mentre non sono previste operazioni in Europa occidentale”. I paesi che dovranno subire gli esuberi saranno soprattutto Italia (per la parte più consistente, ossia tagli da 1,1 miliardi di euro di costi di integrazione), Germania e Austria (per il restante 0,3 miliardi di euro). In Italia si sono messi subito in moto i sindacati, contrari a questa azione. Sul punto è intervenuto Mauro Incletolli, della First Cisl, “non è mai stato licenziato alcun bancario, grazie al fondo esuberi. Ma a nostro giudizio gli esuberi restano un errore madornale: Unicredit, che in Italia ha circa 38.000 dipendenti, è già in carenza di organico. Noi chiediamo che a fronte delle uscite ci siano altrettante assunzioni di giovani”. e come lui, tanti altri sindacati si sono uniti al coro della contrarietà. L’Istituto bancario, dal canto suo, punta “ad una crescita della clientela mediante rafforzamento della leadership come banca di riferimento per le Pmi europee e un ampliamento dei clienti privati attraverso il miglioramento dei modelli di distribuzione e di servizio”, puntando soprattutto sul digitale. Unicredit, infine, descrive il suo piano come una svolta per la crescita; Infatti, come si legge nella nota, per il 2019 l’obiettivo è quello di raddoppiare la distribuzione del capitale al 40% (10& attraverso buyback e 30% con i dividendi), puntando quindi a creare 16 miliardi di valore per gli azionisti nell'arco del piano 2020-2023.
