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  • Immagine del redattoreLuca Baj

iShares lancia in Europa i primi ETF ESG obbligazionari sul segmento high yield


Con la deregolamentazione USA, MIFID II e la svolta sostenibile, il 2019 da avvio all'era dei bond ETF

Mentre l'indice S&P 500 aggiorna ogni giorno i massimi e gli ETF azionari raggiungono e superano per la prima volta le gestioni tradizionali quale veicolo primario dell'investimento nell'equity a stelle e strisce, è il mercato obbligazionrio ad attirare l'attenzione degli issuers, proponendo una dinamica di crescita a doppia cifra simile a quella iniziata dalla controparte equity ormai oltre dieci anni fa, con prospettive che si spingono addirittura fino a considerare un probabile raddoppio degli investimenti entro il 2024. Negli Stati Uniti la SEC da intanto manforte agli asset manager più blasonati mettendo in atto una deregolamentazione che, tra i suoi principali scopi, ha proprio quello di alleggerire sensibilmente i vincoli di liquidità per i replicanti obbligazionari, uno dei principali limiti alla diffusione di questi strumenti ( de facto si tratta dell'unica asset class non ancora in grado di sovra performare la gestione attiva). Asset class intrinsecamente legata al concetto di buy and hold (anche se oggi la speculazione di prezzo ha preso il sopravvento), il successo di questi investimenti trova supporto anche nell'interesse generale per le tematiche della nuova sostenibilità ESG, anch'esse legate a questo orizzonte d'investimento di lungo termine viste le caratteristiche fattoriali che originano queste selezioni. Queste, tenendo in considerazione le caratteristiche dei titoli in merito al tema ambientale, sociale e di governance, oltre ad individuare aziende più lungimiranti, forniscono anche un plus costituito un hedging implicito a rischi difficilmente indagabili dalle tradizionali metriche di rating. Il generale favore dimostrato dagli investitori per investimenti più responsabili e la recente normativa MIFID II, che obbliga ad una maggiore chiarezza in merito a queste dinamiche quando l'investimento viene proposto al cliente, completano il quadro spiegando tanto il supporto normativo del quale le selezioni godono sul versante europeo con l'inevitabile revisione dei criteri di costruzione dei portafogli gestiti, dei quali, come noto, gli ETF sono oggi tra le principali componenti. BlackRock, leader mondiale in campo ETF tramite la controllata iShares, porta sui listini europei ( solo per il pubblico istituzionale in Italia) due alternative d'investimento che propongono l'applicazione di metriche ESG nel segmento corporate bond individuando però, per la prima volta in Europa, nel segmento ad alto rendimento il focus dell'investimento. Le soluzioni proposte costituiscono oggi anche una parziale risposta al problema che il segmento HY, tanto apprezzato negli ultimi anni dalle gestioni, sta vivendo in questi ultimi mesi dell'anno, con dati macro poco rassicuranti, default ormai in seppur contenuto aumento ed una conseguente maggiore selettività nell'investimento. Nel dettaglio, i due ETF proposti da iShares trovano il proprio sottostante nella gamma indici nata nel 2017 da una collaborazione tra Bloomberg Barclay's, leader nel bond indexing e MSCI, pioniere dell'investimento ESG (leader in campo equity e per la ricerca), una partnership che ha permesso l'integrazione delle selezioni ESG all'interno dei più noti bond indices creando un'intera nuova famiglia di benchmark con il potenziale necessario per imporsi quale standard per l'investimento obbligazionario sostenibile. All'interno della gamma, i Bloomberg Barclays MSCI Socially Responsible (SRI) Indexes, scelti da iShares per i suoi ETF, puntano ad uno screening negativo finalizzato esclusivamente ad eliminare dal bond index originario le società legate a business o attività in conflitto con politiche d'investimento, valori o norme sociali secondo quanto rilevato dalle metodiche d'indagine MSCI Business Involvement Screening Research (BISR) (esclude le società il cui operato è legato a alcohol, tobacco, weapons, nuclear power, oppure genetically modified organisms), e MSCI ESG Controversies (valuta se le società sono o sono state implicate in controversie legali per questioni inerenti i temi ambientali, sociali o di governance). Il benchmark viene qualificato SRI proprio per la presenza di uno screening atto esclusivamente ad eliminare le componenti potenzialmente problematiche dal portafoglio indice migliorando il punteggio ESG, senza identificare i top performers ESG o procedere a sovra pesare queste società rispetto alle altre nel portafoglio definitivo.

iShares USD High Yield Corp Bond ESG UCITS ETF (IE00BJK55B31), valuta base USD, e iShares EUR High Yield Corp Bond ESG UCITS ETF (IE00BJK55C48), valuta base EUR, sono replicanti fisici (semplificati) rispettivamente del Bloomberg Barclays MSCI USD Corporate High Yield Sustainable BB+ SRI Bond Index e Bloomberg Barclays MSCI EUR Corporate High Yield Sustainable BB+ SRI Bond Index, benchmark appartenenti alla famiglia sopra descritta con focus esclusivo sul segmento high yield (si includono solo obbligazioni qualificabili come HY secondo le valutazioni operate da Moody's, S&P e Fitch) .Il Bloomberg Barclays US Corporate High Yield Index, è costituito da bond a tasso fisso, denominati in USD emessi negli ultimi cinque anni, con una maturity residua di almeno un anno ed un valore nominale di almeno 500 milioni USD. Per la versione EUR, restano invece inalterate le caratteristiche dei bond ammissibili e i vincoli sopra espressi, mentre il parent index è la versione EUR dell'indice sopra specificato.

L'ETF organizza successivamente i pesi dei titoli in portafoglio in base ad una tradizionale strategia market value, senza quindi sovra pesare i best performers a livello ESG ma proponendosi comunque come una valida alternativa per migliorare il profilo ESG del portafoglio. L'ETF è proposto in ambo le versioni nella classe ad accumulazione dei proventi e in funzione di un TER pari a 0.50%.


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