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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Eurozona: continua la lenta crescita (+0,2%)


Secondo la stima preliminare dell’Eurostat il Prodotto interno lordo (Pil) dell’Eurozona ha segnato nel terzo trimestre dell’anno una crescita dello 0,2% rispetto al periodo precedente. Nei confronti, invece, del terzo trimestre del 2018, il Pil dell’Eurozona è salito dell’1,2% (consensus +1,1%). Italia e Germania si aggiudicano il dato più basso dell’Unione con una crescita dello 0,1%. La Germania scampa inaspettatamente la recessione tecnica grazie alla crescita dello 0,1% del Pil nel terzo trimestre dopo una contrazione dell’economia dello 0,2% nel periodo precedente (aprile-giugno) dovuta alla debolezza dell’industria. Il ministro dell’Economia, Peter Altmaier ha però sostenuto che “non abbiamo una recessione tecnica, ma i numeri sulla crescita sono ancora troppo deboli” e ancora “ma questi indicatori portano un leggero barlume di speranza”. E’ intervenuto anche Carsten Brzeski, economista di Ing Bank: “recessione o no, l’economia tedesca è caduta di fatto in una stagnazione, con una crescita media trimestrale dello 0,1% dal terzo trimestre del 2018”. I dati dell’Istat segnalano quindi una ripresa nonostante le aspettative di una ulteriore contrazione e conseguente recessione tecnica. L’Ufficio federale di statistica di Wiesbaden (Destatis) ha comunicato che l’impulso fondamentale, tra luglio e settembre, è arrivato dal consumo privato e dal rialzo dell’export. Anche il settore edilizio è tra i comparti che hanno favorito l’incremento. Ma, mentre le esportazioni continuano a crescere, a non subire nessuna variazione invece è l’importazione, stabile ai livelli dei mesi precedenti. Secondo l’Ufficio federale di statistica a crescere sono Polonia con un +1,3% e l’Ungheria con un +1,1%. L’economia Giapponese è cresciuta dello 0,1% nel terzo trimestre , condizionata negativamente dalla brusca frenata dell’export, facilmente intuibile a causa della tensione commerciale tra Cina e Stati Uniti.