Bond governativi cinesi: Goldman Sachs porta in Europa un nuovo ETF
Un contesto sempre più inedito necessita di nuovi benchmark: GSAM e FTSE Russell puntano sui titoli governativi cinesi in valuta locale via bond connect
Rischio intrinseco e rendimento sono le due principali dimensioni che caratterizzano un investimento finanziario. Su queste basi, oltre che sulla propria propensione individuale al rischio, si fonda l'individuazione delle soluzioni ottime per le allocazioni di portafoglio. Oggi, con indici azionari in crescita dl 2009 e correzioni a doppia cifra sempre dietro l'angolo, numerosi report dimostrano che portafogli di bond emergenti sono in grado di portare in dote rendimenti pari a quelli dei più importanti indici equity ma in funzione di dosi di rischio molto meno difficili da gestire rispetto a questi ultimi, a patto di saper rispondere alle fluttuazioni del cambio e quindi saper individuare quei paesi che propongono livelli di inflazione attuali e obbiettivo ancora non insidiose. In altre parole, bisogna esser in grado di superare l'home bias. Quella rappresentata dai bond governativi emergenti è anche un'alternativa ad un segmento HY sopravvalutato per i rischi cui ormai espone e quindi anch'esso a basso rendimento. Un alto potenziale potrebbe essere trovato nelle stesse divise emergenti, come per esempio il renmimbi cinese, destinato certo ad assurgere ad un ruolo più centrale nell'economia mondiale. Nel caso specifico, non sono da sottovalutarsi le dimensioni del bond market locale, la sua centralità nei piani per la crescita del gigante asiatico e i notevoli miglioramenti in termini di accessibilità ottenuti con il neonato bond connect. Grazie ad una partnership con uno dei leader dell'indexing obbligazionario, FTSE Russell, Goldman Sachs Asset Management, entra oggi nel novero dei pochissimi issuer che propongono sul mercato europeo (LSE e Xetra, per ora) una soluzione d'investimento esclusiva su bond continentali cinesi, con il Goldman Sachs Access China Government Bond UCITS ETF, strumento innovativo basato sul nuovissimo FTSE Goldman Sachs China Government Bond Index. Disponibile sia in EUR che in USD, l'ETF propone un portafoglio fisico di bond governativi (o regionali ) cinesi a tasso fisso denominati in valuta locale, replicando l'indice in modo semplificato ed una commissione e annua onnicomprensiva fissata a 35 punti base (0.35%). Le emissioni devono garantire una maturity minima di 12 mesi e un valore complessivo non inferiore a 20 miliardi di yuan, ossia poco oltre i due miliardi e mezzo di EUR al cambio attuale. I pesi dei bond in portafoglio sono poi stabiliti secondo una tradizionale market capitalization weighted.
GSAM aggiunge così un nuovo tassello alla propria gamma ETF, dopo lo sbarco europeo avvenuto solo il mese scorso, mentre per FTSE Russell, considerata la mancata introduzione di questi bond negli indici globali di punta dell'indelebile provider, rimandata forse a marzo 2020, una mossa idonea a raggiungere i concorrenti di Bloomberg Barclays, già attivi da aprile su questi bond, e JPMorgan, che ha fissato invece l'inclusione a partire d febbraio 2020.
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