Unicredit: sì ai tassi negativi su depositi sotto 100mila euro
Il CEO di Unicredit Pierre Mustier ha sorpreso tutti annunciando, in un’intervista alla tv francese BFM Business TV, che, a partire dal 2020, i “ tassi negativi verranno trasferiti ai clienti (retail e imprese, ndr) con depositi ben al di sopra di 100 mila euro”, e che si metteranno all’opera per far sì che queste misure siano operative anche nei diversi paesi in cui sono presenti, come Italia, Germania, Austria ed Europa Orientale, riprendendo una proposta lanciata dallo stesso banchiere, nei giorni scorsi, a livello europeo, in qualità di presidente della Federazione bancaria europea. Unicredit punta così a diventare la prima banca italiana a trasferire sui clienti i tassi d’interesse negativi, seguendo un crescente numero di istituti europei che stanno iniziando a trasferire i costi dopo cinque anni di tassi negativi. Vi è però una precisazione da fare, cioè che, così come dichiarato dal Ceo, “i depositi inferiori a 100mila euro saranno esclusi da tale misura, e che la mossa è destinata ad interessare comunque i grandi patrimoni, a cui verranno offerte soluzioni alternative per la gestione della liquidità”. La motivazione di tale esclusione è sostanzialmente la protezione di tutti quei clienti più vulnerabili, coperti dal fondo di garanzia dei depositi. Alle grandi imprese o a specifici clienti verranno offerte soluzioni alternative ai depositi “come ad esempio investimenti in fondi di mercato monetario senza commissioni e obiettivi di performance in territorio positivo”. L’idea di fondo è quella di offrire alla clientela “obiettivi di rendimento vicini allo zero piuttosto che avere dei tassi di deposito negativi". Questa mossa di Mustier potrebbe portare ad una rottura, in quanto risulta in controcorrente rispetto alla linea scelta dalle altre Banche Italiane. Secondo Mediobanca, infatti, con questa decisione “si introdurrebbe un principio che metterebbe in difficoltà l’intero settore, clienti, imprese, territori e lavoratori bancari. (…). A trarne vantaggio in Italia ci sarebbero le Poste Italiane, che potrebbero raccogliere possibili fughe dalle banche di clienti”.
