“Faida dei cieli”: il capitolo conclusivo
E’ arrivata finalmente l’ora di leggere il capitolo conclusivo della cosiddetta “faida dei cieli”, che vede coinvolti il costruttore statunitense Boeing e il consorzio europeo Airbus e che dura da 15 anni. La rappresaglia si struttura in due fasi: la prima è rappresentata dalla legittimità degli aiuti pubblici concessi da Bruxelles e Washington alle rispettive parti e la seconda dall’ammontare dei dazi che possono essere imposti come sanzione. Dopo vari terreni di scontri, il tribunale della Wto (World Trade Organization) si è riunito il 30 settembre e ad oggi è possibile finalmente leggere il verdetto tanto atteso. I giudici della Wto hanno stimato in 7,5 miliardi di dollari le contromisure adottabili per il danno causato dai sussidi europei concessi al consorzio aeronautico Airbus. In sostanza, la Wto ha dato valore alle pretese del Governo Statunitense, il quale sosteneva che l’Unione Europea avesse erogato aiuti di Stato al consorzio Europeo Airbus. Con quest’ultima e definitiva pronuncia (che diventerà operativa nel giro di 4 settimane), gli Stati Uniti saranno autorizzati a imporre dazi fino a 7,5 miliardi di dollari sull’export della Ue. Questi dazi colpiranno anche l’Italia in quanto nella lista di prodotti sottoposti a dazi figurano il parmigiano, il pecorino e il prosciutto. L’ammontare delle tariffe sarà diverso: si valuta un 10% sui grandi aerei commerciali e un 25% su prodotti agricoli e industriali. Un conto salato, dunque, quello della Wto, il più salato nella storia dell’organizzazione in una querelle commerciale. La Ue a sua volta è pronta a imporre dazi su 12 miliardi di dollari di import dagli Usa, ma, come sostiene Il commissario al Commercio, Cecilia Malmstroem, “uno scontro a colpi di dazi avrebbe l’unico effetto di «danneggiare imprese e consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico e di penalizzare il commercio globale e il settore dell’aviazione civile in un momento delicato. Se Washington deciderà di imporre le contromisure autorizzate dalla Wto, spingerà la Ue a fare la stessa cosa”. Sul punto è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte sottolineando come "la decisione del Wto sui dazi sia un problema molto serio" ma "confida negli Statii Uniti perché prestino attenzione ai nostri prodotti strategici. L'Italia si rende perfettamente conto che c'è una tensione commerciale a livello globale e questo confronto sui dazi fra Stati Uniti e Unione Europea non può non considerare che noi siamo coinvolti come Ue. Confidiamo di ottenere attenzione da parte di un nostro tradizionale alleato, gli Stati Uniti, su quelle che sono alcune delle nostre produzioni che riteniamo strategiche sul piano internazionale".
