Api: è lotta al contante, ma quanto costa?
E’ ancora molto discussa la proposta per incentivare i pagamenti elettronici a discapito del contante. Si sta instaurando una vera e propria lotta al contante. Sul punto è intervenuto nelle ultime ore Paolo Galassi, presidente dell'Associazione delle Piccole e medie industrie (Api), il quale afferma che "agevolare i sistemi elettronici di pagamento può andare bene, ma bisogna stare attenti ai costi: servono agevolazioni per chi incassa e anche per chi paga, ma soprattutto non bisogna innescare il rischio di un ricatto finanziario, altrimenti agevoliamo ancora le banche”; aggiunge, altresì, che "la prossima manovra è cruciale per il nostro sistema economico - aggiunge Galassi all'ANSA - e il cuneo fiscale non credo serva se si traduce solo in pochi euro in tasca ai lavoratori: in questo clima di incertezza non stimolerebbe mai la ripartenza dei consumi. Piuttosto venga destinato alle imprese, con una vera riduzione dei costi che pagano per i dipendenti: solo così queste risorse tornerebbero nel circuito economico in modo produttivo”. Sembra proprio che si stia instaurando una lotta al contante ma quali sono i costi?. Interviene Lorenzo Bini Smaghi, economista e presidente di Société Générale, in un dibattito alla Wired Next Fest di Firenze, facendo l'esempio dell'idraulico che viene a casa, e dice che pagando in contanti non paghi l’Iva: “è vero che si evade spesso pagando il contante (…) ma l'Iva è al 20%: se faccio un piccolo sconto, un incentivo del 2% se pago con la carta, in realtà il vantaggio di pagare in contanti rimane”.
