Commercianti: NO alla tassa sui contanti
E’ di attuale interesse la notizia della proposta del Centro Studi di Confindustria che integra incentivi per chi utilizzerà bancomat o carte di credito e disincentivi per chi preferirà il contante (uno sconto sulle transazioni elettroniche, con un credito di imposta del 2% al cliente che eroga con carta di pagamento). Ma l’effetto di tale proposta? Se da un lato questa proposta potrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito annuale di 3,4 miliardi di euro circa, dall’altro potrebbe essere un serio pericolo per piccoli commercianti, confederazione degli esercenti, negoziati e piccole imprese produttive. Sul punto interviene la Confesercenti di categoria: “la tassa sui contanti è un’idea che non ci piace , sarebbe una stangata da miliardi di euro sui consumatori. Una strada che concorrerebbe sicuramente a deprimere la spesa delle famiglie, già in rallentamento. Ci chiediamo inoltre quale sarebbe l’impatto di una misura del genere sulla popolazione più anziana del Paese”. L’argomento tocca un punto centrale del nostro Paese poichè arretrato sul fronte dell’utilizzo della carta di pagamento (che ammonta a meno della metà delle transazioni pro-capite annue nel resto d’Europa). Il “no” dei commercianti non ricade assolutamente sugli incentivi all’uso della moneta elettronica; Infatti, come conferma la Confesercenti “meglio incentivare l’utilizzo di carte di credito e bancomat, con agevolazioni per i consumatori e minori costi per le imprese”.
