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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Nomine europee: l’accordo slitta al 30 giugno


Non è bastata la riunione a Bruxelles tra i leader europei per riuscire a stabilire chi assumerà i principali ruoli a capo dei diversi organi che comporranno il “governo” nel prossimo mandato. Si dovrà aspettare la nuova riunione straordinaria del 30 giugno per capire le nomine anche se la notizia non sorprende affatto gli addetti ai lavori. L’attuale presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha cercato di sdrammatizzare la situazione d’impasse con una battuta: “Ho notato con molto divertimento e anche con un certo piacere che è difficile trovarmi un sostituto”. Inizialmente la proposta di Socialisti e Liberali era ricaduta su Manfred Weber, uomo di punta dei Popolari che hanno vinto le elezioni e, per logica, naturale successore di Juncker, il presidente Macron però si è imposto e, tramite un’alleanza con lo spagnolo Sanchez, il portoghese Costa e l’appoggio dei Verdi sono riusciti a contrastare l’egemonia del Ppe di Angela Merkel. La scelta allora sembrava virare sul francese Michel Barnier, gradito da Macron e membro del Ppe, ma col passare delle ore sono diventate sempre più probabili anche le candidature croate di Andrej Plankovic o Kolinda Grabar. Nel pomeriggi si era fatto largo l’ipotesi del Ministro della Difesa tedesco Ursula Von der Leyen in accoppiata con il Belga Charles Michel, ma alla fine non si è arrivati ad un accordo e la fumata nera porterà i maggiori leader europei a studiare un pacchetto di nomine che verrà ridiscusso nell’assemblea straordinaria di fine mese.

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