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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Tria: possibile deficit 2019 sotto il 2,4% senza manovre correttive


«Noi prevediamo che l'obiettivo di deficit 2019» possa essere «anche inferiore a quello scritto come previsione nell'ultimo Def, senza alcuna manovra», cioè il 2,4%. Questo l'intervento di Tria in settimana. «L'economia italiana è connessa a quella europea, bisognerebbe capire cosa accadrebbe se riducessimo velocemente il debito. Sono convinto che il consolidamento fiscale molto rapido non godrebbe della fiducia degli investitori». I voti raccolti dalla Lega determinano un primariato attualmente non scalzabile, e su cui si deve fare necessariamente conto. Salvini allarga ulteriormente i propri spazi, ponendosi da leader di governo.

Al tempo stesso, gli obiettivi di crescita non sono bastati a fermare le obiezioni europee che riguardano il mancato rispetto dei target sul debito 2018.

La partita su procedura e sanzioni si giocherà prima di tutto su quello che verrà fatto nei prossimi mesi sul debito pubblico e sulle politiche fiscali. Guardando al 2018, il ministero dell’Economia sostiene che a far crescere il debito è stata la gelata congiunturale, prodotta prima di tutto da un commercio internazionale messo in crisi dalle battaglie sui dazi. L’enfasi sulla «componente ciclica» ha un doppio obiettivo: sottolineare il carattere temporaneo dello scostamento rispetto alle regole europee che si devono concentrare sui dati strutturali, e insistere sul fatto che la crescita italiana resta lontana dal potenziale e quindi l’economia non può subire una fase recessiva.