top of page
  • Immagine del redattoreLuca Baj

Nava lascia Consob, con spregio verso la politica


Non è una spinta, quella politica, derivante da un sentiment sulla meritevolezza o meno del presidente a ricoprire la carica, ma è una manovra politica che ha utilizzato in modo strumentale presunte incompatibilità di Nava a mantenere il ruolo. Questo è almeno il pensiero del dimissionario.

Poco meno di cinque mesi è durato l’incarico, il tempo necessario per i 5 stelle di trovare un pretesto per allontanare colui che dal 2016 era stato direttore per il monitoraggio del sistema finanziario e gestione delle crisi presso la Direzione generale dedicata ai servizi finanziari nella Commissione europea.

Un gioco di nomine, che sistematicamente predomina a discapito della adozione di misure per incentivare dell’efficienza di un sistema di controllo, che invece fa acqua da tutte le parti.

I fatti di cronaca finanziaria lo hanno ampiamente dimostrano: troppe formalità e pochi controlli. Anche perché l’eccesso di formalismo ben si presta a confondere e mascherare la sostanza.

Quella sostanza troppe volte mancante, che porta inevitabilmente ai danni enormi che la recente storia dei crack finanziari ci ha purtroppo insegnato.