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  • Immagine del redattoreLuca Baj

La corte d’appello di Milano ribalta se stessa sui derivati


Quando si parla di incertezza del diritto, sembra che il problema riguardi altri. E quasi sempre è vero. Ma il fattore centrale è proprio l'incertezza, che produce effetti a maleficio di tutti. Così accade che la Corte d'Appello di Milano, con la sentenza n. 2859/2018, sia riuscita a negare se stessa, e quindi il senso di giustizia che la precedente decisione, quella del 2013 palesemente emendata dalla testé richiamata pronuncia, portava. Rivedendo completamente il proprio orientamento, è stata confermata la piena legittimità dei derivati anche puramente speculativi, sul principio che nessuna disposizione normativa prevede l’obbligo di indicare nei contratti il mark to market o gli scenari probabilistici.

La causa negoziale viene a trascendere rispetto alle informazioni che l'investitore deve avere, che diventano quindi incredibilmente di secondo piano.