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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Il Ponte Morandi, spartiacque tra passato e futuro


Si inasprisce ulteriormente la posizione del Governo rispetto alla società Autostrade che fa capo ad Atlantia controllata dalla famiglia Benetton. Quest’ultima, secondo alcuni esperti, avrebbe beneficiato di utili miliardari grazie alla concessione autostradale, riducendo però nel tempo gli investimenti per la manutenzione. La battaglia legale entra ora nel vivo, sia per la revoca della concessione che per evitare il maxi risarcimento previsto dal contratto tra lo Stato e la società concessionaria. E su questo le opinioni dei giuristi sono contrastanti. Inoltre, è intenzione del Governo presentare un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, per individuare ulteriori responsabilità. Il contratto di concessione secretato fino al giorno della tragedia, è stato reso pubblico dalla società Autostrade, aspetto sul quale si era già attivato prontamente lo stesso ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, facendolo pubblicare sul sito del suo ministero, per mettere a disposizione di tutti i cittadini i reali contenuti del contratto. Ad oggi, nonostante il procuratore Francesco Cozzi proceda in modo spedito sull’inchiesta, non risultano ancora indagati per la tragedia. Inoltre, il procuratore di Genova per far luce correttamente sulle cause del disastro, ha nominato una commissione di tecnici qualificati per entrare nel merito di ogni singolo aspetto di quanto accaduto lo scorso 14 agosto. Nella prima valutazione della commissione ministeriale, dalla quale sono stati rimossi il presidente arch. Roberto Ferrazza e un componente l’ing. Antonio Brencich per conflitto d’interesse, il crollo del ponte Morandi potrebbe essere avvenuto per una serie di concause.

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